Novità per il regime forfettario: cosa cambia dal 2022

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Welink Accountants

Vi sono novità in arrivo per tutti coloro che si trovano in regime forfettario. Per chi non sapesse cos’è esattamente il regime forfettario, ricordiamo che si tratta di un regime fiscale agevolato che prevede una tassazione pari al 5% per i primi cinque anni di attività, tassazione che aumenta al 15% per gli anni successivi. Requisito fondamentale per ottenere questa tassazione così agevolata è non avere un reddito annuo superiore a 65.000 euro. 

 

In un primo momento si era parlato dell’eliminazione del regime forfettario perché ritenuto troppo vantaggioso, cosa scongiurata nella riforma fiscale in atto. Ci sono però delle novità che riguardano i possessori di partita IVA sotto questo regime, vediamo quali.

 

Il regime forfettario rimane

Il regime forfettario è stato istituito per agevolare le nuove attività che, grazie ad una tassazione ridotta hanno maggiori probabilità di sopravvivenza. Questa agevolazione prevede un esonero dal tenere una contabilità e di non pagare imposte come l’Irpef, l’Irap, oltre ad avere un’aliquota molto bassa, 5% per i primi cinque anni e 15% per gli anni successivi.
Il regime forfettario, insieme ad altre agevolazioni, come i finanziamenti a fondo perduto, agevolano le nuove generazioni che possono avviare la propria azienda pur non disponendo di grossi capitali.
Con la riforma del fisco, in molti avevano ipotizzato l’eliminazione di questo regime, considerato eccessivamente vantaggioso, eliminazione che però è stata scongiurata dato che si potrà usufruire di questa agevolazione anche nel 2022.

L’ ipotesi di passaggio al regime ordinario

Sebbene il regime forfettario rimanga, saranno apportate delle modifiche.
Allo stato attuale, il passaggio dal regime forfettario a quello ordinario avviene oltrepassando il reddito di
65.000€.
Le ipotesi al vaglio per la riforma sono diverse e una di queste prevede un graduale passaggio da regime forfettario a quello ordinario, passaggio che potrebbe avvenire anche prima del raggiungimento dei 65.000€.
Questa transizione è prevista entro i prossimi due anni, periodo in cui i lavoratori che usufruiscono dell’agevolazione vedranno il raddoppio dell’aliquota dal 5 al 10%.
Un’altra ipotesi prevede l’inserimento di un regime intermedio, che possa facilitare il passaggio dal regime forfettario a quello ordinario, rendendolo meno traumatico per i lavoratori autonomi.

Le critiche al regime forfettario

Indubbiamente il regime forfettario ha permesso a moltissimi lavoratori autonomi di avviare la propria attività, avendo anche il tempo necessario per assestarsi. Non mancano però le critiche, soprattutto da chi è costretto ad un regime ordinario perché supera 65.000 di reddito annuo.
Se messe a confronto, le aliquote dei due regimi di differenziano di molto. Come già detto, il regime forfettario prevede per i primi cinque anni il 5% e successivamente il 15%. Con un regime ordinario le aliquote vanno dal 23% ma variano a seconda del reddito prodotto e possono arrivare fino al 43%.
È quindi facile immaginare come chi paga le tasse secondo il regime ordinario sia preoccupato dalla concorrenza che, grazie ad una tassazione così ridotta, può proporre prodotti e servizi a prezzi molto più bassi. Si tratterebbe quindi di concorrenza sleale.
Ecco perché tra le proposte per la modifica del regime forfettario, vi è proprio l’aumento dell’aliquota, con un passaggio dal 5 al 10% nei primi cinque anni, e dal 15 al 20% per gli anni successivi.

 

Regime forfettario e fatturazione elettronica

Un'altra novità che potrebbe riguardare i titolari di un’impresa sotto regime forfettario riguarda la fatturazione elettronica. Il regime forfettario allo stato attuale non prevede l’obbligo di emissione della fattura elettronica, cosa che dovrebbe cambiare già nel 2022.
Si prevede, infatti, l’obbligo di fatturazione elettronica anche per il regime forfettario e ciò significherebbe che chi usufruisce di questa agevolazione, dovrà adeguare il proprio sistema di fatturazione.

 

Se quindi è certo che il regime forfettario rimane, non sono altrettanto certe le modifiche che questo subirà. Sicuramente si assisterà ad un cambiamento che, con molta probabilità, dapprima riguarderà l’obbligo della fatturazione elettronica con il successivo aumento delle aliquote.


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