La valutazione aziendale: calcolare il valore intrinseco di un’azienda

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La valutazione del capitale economico di una qualsiasi azienda è un’azione fondamentale sotto due aspetti. Il primo riguarda le operazioni di finanza agevolata, volta proprio a permettere alle aziende con i requisiti necessari di poter sviluppare il proprio business grazie alle agevolazioni; il secondo aspetto invece riguarda l’effettivo potenziale di un’azienda, potenziale non sempre espresso correttamente dal solo bilancio.

 

Insomma, la valutazione aziendale è quindi un tema centrale che permette agli imprenditori di determinare le strategie da intraprendere per far crescere l’attività

 

Il cuore del sistema produttivo italiano: le piccole e le medie imprese

Il sistema produttivo italiano si basa prevalentemente sull’attività delle piccole e medie imprese. Da una ricerca condotta dall’INPS è emerso che ben il 93% delle imprese italiane contano meno di 15 dipendenti. Da questi numeri è ben chiaro il ruolo fondamentale che le piccole e medie imprese rivestono all’interno del sistema produttivo italiano. Va però fatto osservare anche un altro dato che emerge sempre dalla ricerca svolta dall’INPS, sebbene solo il 7% delle aziende hanno un numero superiore a 15 dipendenti, sono queste che impiegano il 63% dei lavoratori dipendenti, mentre le piccole e medie imprese ne impiegano solo il 37%.

 

Bene, da questi dati possiamo ben capire quanto la crescita di queste piccole e medie aziende, potrebbe giovare alla nostra economia, non solo dal punto di vista produttivo, ma anche in termini di crescita del PIL che andrebbe ad aumentare allo scendere della disoccupazione, una conseguenza naturale della crescita delle piccole aziende. Queste aziende, inoltre, andrebbero ad aumentare la nostra competitività anche nel panorama internazionale.

 

Ma cosa potrebbe innescare un meccanismo di crescita di queste aziende? Sicuramente vi sono tanti processi che potrebbero contribuire alla crescita di un’azienda ma al primo posto vi è sicuramente la finanza straordinaria, un insieme di operazioni volte a migliorare da un punto di vista fiscale ed economico l’azienda.

 

Elemento propedeutico per l’attuazione della finanza straordinaria è proprio la valutazione aziendale, ovvero, la misurazione del valore dell’impresa e quindi del suo capitale economico.

 

Per capitale economico si intende il valore attribuibile al capitale di un’azienda valutando anche i potenziali guadagni che esso può dare.

 

Per determinare il valore di un’azienda è possibile optare per diversi sistemi.

 

Gli obiettivi della valutazione

Gli obiettivi della valutazione aziendale possono essere diversi e possono variare a seconda dell’impresa o della finalità per cui tale valutazione viene effettuata.

 

La finanza straordinaria è sicuramente tra i più importanti ma non è l’unico. Altri motivi possono essere iniziative di fusione o acquisizione, cessioni di quote, piani di ristrutturazione nella crisi d’impresa ma anche per eventuali strategie alternative volte al miglioramento delle prestazioni aziendali. Si tratta comunque di azioni che andrebbero a migliorare le prestazioni aziendali. 

 

La due diligence: ecco come si valuta un’azienda

Per fare una stima del valore aziendale è necessario che ogni comparto sia minuziosamente analizzato.

 

È quindi necessario che si esegua una perizia che analizzi tutti gli aspetti: strategia, reputazione, settore tributario…

 

Proprio questa fase di analisi viene denominata due diligence, ovvero diligenza dovuta. Ovviamente ogni comprato necessita di essere analizzato dal professionista competente; avremo quindi:

  • Due diligence strategica
  • Due diligence fiscale
  • Due diligence legale
  • Due diligence contabile
  • Due diligence reputazionali

Insomma, ogni aspetto va analizzato e nulla deve essere lasciato al caso.

 

Oltre ai comparti appena visti, vi è anche un importantissimo documento che va analizzato, il business plan.
Dalla lettura del business plan è possibile verificare se le strategie adottate dall’azienda sono coerenti con gli obiettivi fissatisi e con quello che è il mercato. Inoltre, è fondamentale per valutare le prospettive future dell’azienda.

 

Metodi di valutazione aziendali

Come abbiamo già detto, vi sono diversi metodi di valutazione aziendale; la scelta dipende sia dal tipo di azienda, e quindi del settore, sia dal tipo di operazione che si vuole fare.

 

Il primo passaggio che accomuna tutti i metodi è il metodo patrimoniale semplice che permette di ripartire il valore complessivo dell’azienda nelle sue singole componenti, intese come elementi dell’attivo e del passivo. Se con il metodo patrimoniale semplice si fa una stima di tutti i beni materiali, con il metodo patrimoniale complesso si valuta anche il valore dei beni immateriali che possono essere brevetti, diritti d’autore e così via.

 

Quando un’azienda non ha problemi di natura finanziaria e quindi lavora a pieno regime, per fare una valutazione aziendale si utilizza il metodo reddituale che determina il valore di un’azienda in base a quelli che saranno i guadagni futuri.

 

Questo metodo non tiene conto dei valori in bilancio ma solo ed esclusivamente di quelli futuri.

 

È una valutazione molto complessa e deve tener conto di moltissimi fattori che vanno anche al di fuori delle dinamiche aziendali (come ad esempio le prospettive dell’andamento del mercato).

 

Per calcolare il valore dell’azienda con il metodo reddituale, si stimano quindi i redditi futuri e si riducono sulla base del tempo e del rischio. Bisogna infatti tenere in considerazione il fatto che un guadagno stimato di 100.000€ il prossimo anno, è molto diverso rispetto allo stesso guadagno stimato ma tra dieci anni. Quindi, in sostanza, più il guadagno è in avanti con il tempo, più viene ridotto. Ovviamente i parametri variano in base al lasso di tempo preso in considerazione.

 

Per aziende che hanno tassi di crescita sostenuti si utilizza il metodo EVA (acronimo che sta per Economic Value Added). Grazie a questo metodo è possibile quantificare il valore destinato ai singoli soci e lo fa misurando il sovra reddito che l’azienda produce.

 

Con il metodo del discounted cash flow si calcola il valore attuale dell’azienda prendendo in considerazione i flussi di cassa che questa sarà in grado di generare in futuro.

 

Questo metodo è indicato soprattutto a quando si ha intenzione di acquistare un’attività e non si vuole rischiare di acquistarla ad un costo eccessivo rispetto a quello che il reale valore.

 

Per capire esattamente di cosa si tratta, possiamo fare un esempio molto semplice: immaginiamo di voler acquistare un negozio presente nella nostra città; per farlo è importante verificare i flussi di cassa del negozio per un periodo retroattivo di, ad esempio, 7 anni. Dai flussi di cassa di questo periodo, ci accorgiamo che l’attività ha avuto una crescita del 7% ogni anno. Adesso, quello che dobbiamo fare è cercare di valutare l’eventuale crescita dei prossimi 7 anni. Chiaramente, bisogna sempre tenere in considerazione il fattore tempo e scontare i guadagni della previsione del settimo anno attualizzandoli, ovvero, rapportandoli a quello che è il guadagno attuale. Sommando tutte le previsioni dei guadagni futuri e applicando l’opportuno sconto, verrà fuori quello che è il valore intrinseco dell’attività.

 

Bene, questi sono solo alcuni esempi dei metodi di valutazione aziendale, ma quello che risulta ben chiaro è che si tratta di processi tanto complessi che necessitano dell’intervento di figure professionali specializzate.

 

Si tratta di metodi che vengono applicati dai consulenti aziendali, in sinergia con consulenti legali e consulenti fiscali, che utilizzano i dati ottenuti per consigliare al meglio i propri clienti.


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