Omessa dichiarazione dei redditi: ecco a cosa si va incontro

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Ogni anno tutti i cittadini italiani che producono reddito sono chiamati a contribuire alle finanze dello stato attraverso la dichiarazione dei redditi, un importante documento contabile che permette all’Agenzia delle Entrate di calcolare, a seconda della base imponibile e dei redditi guadagnati in un anno, il contributo da pagare.


Per presentare la dichiarazione dei redditi vi sono delle tempistiche ben precise; cosa accade se non viene rispettata la data di scadenza? Nel caso in cui un cittadino non dovesse presentare la dichiarazione dei redditi, incorre nel reato di omessa dichiarazione dei redditi.


Purtroppo non è cosa rara che alcuni cittadini, anche senza volerlo, dimentichino di adempiere a questo dovere; il sistema tributario italiano è un po’ complesso e cadere in errore è facile. In questo articolo vi daremo tutte le informazioni necessarie per capire come evitare questo errore e le eventuali sanzioni.


L’omessa dichiarazione può riguardare sia le imposte dirette, come IRPEF, IRES e IRAP, sia le imposte indirette come l’IVA. Si parla di imposte dirette quando queste vanno a colpire direttamente il reddito o il patrimonio, mentre per imposte indirette si intendono quelle che vanno a colpire atti di produzione, di scambio e di consumo di beni e servizi.

Quando si considera omessa la dichiarazione dei redditi?

Come già detto in precedenza, per presentare la propria dichiarazione dei redditi vi sono delle tempistiche ben precise. Va subito detto che un pagamento dopo la data di scadenza non comporta l’immediata sanzione. Ad esempio, se parliamo di dichiarazione dei redditi, si considera omessa nel caso in cui questa non risulti ancora presentata dopo 90 dalla data di scadenza. Quindi, oltre la data di scadenza, vi sono ancora tre mesi per potersi mettere in regola.


Vediamo adesso le altre casistiche per cui si verifica il reato di omessa dichiarazione.

  • Nel caso di aziende produttive che quindi devono presentare modelli come Redditi Persone Fisiche, Società di capitali e modello IRAP, si considera omessa la dichiarazione presentata dopo il 28/02 dell’anno successivo a quello di scadenza;
  • Per tutti i lavoratori dipendenti e pensionati che presentano il modello 730, si considerano omessi tutti i modelli presentati oltre i 90 giorni dalla data di scadenza;
  • Per tutti i possessori di partita IVA, la presentazione della dichiarazione IVA è considerata omessa se viene presentata oltre il 29 luglio dell’anno di scadenza.

Va fatto notare che se la presentazione ha più scadenze, la scadenza che va presa di riferimento per calcolare correttamente i tempi è l’ultima. Nel caso del 730, che prevede come ultima data di scadenza il 30 settembre, il termine ultimo per non cadere nel reato di omissione è il 29 dicembre.
Va però detto che una dichiarazione, seppur omessa perché presentata oltre i termini ultimi, costituisce comunque titolo per la riscossione dell’imposta in base agli imponibili in essa indicati.

Ulteriori ipotesi di omessa dichiarazione

Oltre al ritardo o alla mancata presentazione, una dichiarazione dei redditi può risultare omessa anche per altre cause.

 

In particolare, possono presentarsi i seguenti casi:

  • se la dichiarazione dei redditi viene redatta su stampati non conformi ai modelli ministeriali; In questo caso la dichiarazione è nulla e, a differenza dell’omissione per ritardo, non costituisce titolo per la riscossione delle imposte;

  • se la dichiarazione dei redditi non viene sottoscritta; anche in questo caso, oltre ad essere omessa, la dichiarazione non costituisce titolo per la riscossione delle imposte. Questa situazione può essere però sanata se la dichiarazione viene sottoscritta entro e non oltre 30 giorni dal ricevimento dell’invito da parte dell’ufficio di competenza.

Le sanzioni

Come già detto, l’omessa dichiarazione dei redditi è un reato per cui sono previste delle sanzioni amministrative che corrispondono al versamento di una multa alquanto salata (e, in determinate situazioni, è previsto anche il carcere).
Va infatti fatto notare che non dichiarando i redditi percepiti durante l’anno si commette il reato di evasione fiscale in quanto non si consente all’agenzia delle entrate di calcolare le tasse.
L’importo della sanzione viene determinato in percentuale sulla base della differenza tra l'importo dovuto e l’importo dichiarato.
Va inoltre ricordato che bisogna dichiarare qualsiasi tipo di reddito si percepisce, non ultimo un eventuale canone di locazione, ottenuto mediante apposito contratto di locazione.
Per esempio, proprio nel caso in cui si omettono eventuali introiti avuti dalla locazione di un immobile, la sanzione va dal 240% al 480% dell’imposta con un minimo di 500 euro, oppure, dal 180% al 360% in caso di infedele dichiarazione.
Nel caso dell’IVA, invece, la sanzione applicabile va dal 120% al 240% delle imposte dovute.

Agevolazioni per ravvedimento

In ogni caso, il soggetto che omette la propria dichiarazione dei redditi può usufruire di agevolazioni e questo avviene nel caso in cui il soggetto provvede a sanare la sua situazione.
Seguendo le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, se il contribuente omette la dichiarazione e, nel ravvedimento, sana il mancato versamento, potrà usufruire delle suddette agevolazioni, per un ammontare massimo della sanzione di 1.000€. Ma, all’atto pratico, qual è la differenza?
In poche parole, se la dichiarazione viene omessa, senza un successivo ravvedimento del contribuente, questo sarà costretto a pagare una sanzione che va dal 120 al 240% del tributo dovuto; se, nonostante l’omissione della dichiarazione, il contribuente versa le imposte dovute, la sanzione non sarà più proporzionata alle imposte ma fissa, con un minimo di 250€ ad un massimo di 1.000€.

Il reato di omessa dichiarazione dei redditi

Una cosa che bisogna sottolineare è che, come già detto, l’omessa dichiarazione dei redditi è un reato vero e proprio tanto da prevedere anche la galera.
La legge punisce con una pena che può andare dai 2 ai 5 anni coloro che evadono le imposte per una somma che supera i 50.000€.

Cosa fare in caso di omessa dichiarazione dei redditi?

Prima di cadere in immotivati allarmismi, pensando di non aver presentato la propria dichiarazione dei redditi, è bene verificare se, in effetti, si è tenuti a presentarla o se i termini di pagamento sono davvero scaduti.
Nel caso in cui, effettivamente, ci si trovasse nella poco comoda situazione di aver omesso la propria dichiarazione, la cosa migliore da fare è quella di affidarsi ad un professionista.
Agire in autonomia nell’intricato sistema tributario italiano è già difficile in condizioni normali, figuriamoci in una situazione delicata come questa.
Per non incorrere nel reato di evasione fiscale, è buona norma affidare la propria contabilità ad un commercialista che provvederà, di anno in anno, a mantenere in regola la vostra situazione.


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