La base imponibile: capiamo cos’è

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Quante volte ci capita di andare dal commercialista e non capire bene di cosa stia parlando?

 

Il mondo del commercio, della finanza e dell’economia in generale è fatto di numerosi termini che, sebbene ci siano molto familiari, non sappiamo esattamente cosa significhino.

 

Uno di questi è sicuramente la base imponibile. Tale termine lo sentiamo dire almeno una volta l’anno quando andiamo a compilare la nostra dichiarazione dei redditi.

 

In questo articolo vogliamo parlarvi proprio della base imponibile, farvi capire di cosa si tratta. Visto che le tasse vanno pagate, è giusto capire esattamente come lo stato agisce sulle nostre entrate e cosa succede quando facciamo la dichiarazione dei redditi.

 

Possiamo dire che per “base imponibile” si intende il limite minimo a partire dal quale siamo tenuti a pagare le tasse.

 

Sicuramente non si tratta di un tema caro: quando si parla di tasse un po’ tutti si indispettiscono. Va però ricordato che proprio grazie alle tasse tutti i cittadini italiani possono beneficiare di alcuni diritti non sempre garantiti nel resto del mondo, uno su tutti la sanità pubblica.

 

Capiamo bene cos’è la base imponibile

Abbiamo già accennato al significato di base imponibile che altro non è che la base da cui lo stato andrà a calcolare le tasse. A rendere complicato un argomento che tanto semplice non è, e che soprattutto non viene mai affrontato con il buon umore, è il fatto che non vi è un’unica formuletta che ci permette di calcolare la base imponibile per tutti. Questa, infatti, varia tantissimo a seconda della fonte del reddito, del reddito stesso, se si tratta di una società per capitali o di una ditta individuale. Per esempio, la base imponibile sulla quale viene calcolata l’IRPEF è diversa dalla base imponibile sulla quale viene calcolata l’IRES.

 

Bene, adesso che ci è più chiaro cos’è la base imponibile, andiamo a vedere quali sono i diversi casi.

 

Base imponibile per l’IRAP

L’IRAP, acronimo che sta per Imposta Regionale sulle Attività Produttive, è un tributo che viene pagato da tutti i liberi professionisti alla Regione di appartenenza. Questo tributo si calcola sul cosiddetto “valore della produzione”, ovvero sul guadagno netto dell’impresa.

 

Come però già accennato, non esiste una formuletta magica e la base imponibile per l’IRAP varia a seconda del tipo di società.

 

Ad esempio, per le imprese individuali e per le società di persone la base imponibile si calcola sulla differenza tra i ricavi e i costi.

Base imponibile per l’IRES

L’IRES è l’imposta sul reddito delle società. Questo tributo riguarda società di capitali come S.a.p.a., S.r.l., S.p.a.. L’IRES è forse la tassa più importante e gravosa per una società ed è fissata al 24%. Sebbene l’aliquota per l’IRES sia fissa, a cambiare è la base imponibile e questa è diversa a seconda che si tratti di enti commerciali residenti nel nostro Paese, enti commerciali non residenti in Italia e società per capitali ed enti non commerciali.

Base imponibile per l’IRPEF

L’IRPEF è forse l’imposta più nota in quanto a pagarla sono tutti i cittadini italiani che generano reddito. Con l’IRPEF ogni cittadino italiano paga le tasse allo stato.

 

A differenza dell’IRES, l’IRPEF non è un tributo fisso, ma varia a seconda della base imponibile. Da cosa dipende quest’ultima? Dal tipo di reddito e dalla fascia di reddito a cui si appartiene. Per il calcolo di questo tributo, la base imponibile si ottiene sottraendo da proprio reddito i contributi da versare all’INAIL e all’INPS.

 

A grandi linee l’Irpef si paga nelle seguenti misure:

  • il 23% fino a 15.000 euro;
  • il 27% dai 15.000 euro ai 28.000 euro;
  • il 38% fino a 55.000 euro;
  • il 41% fino a 75.000 euro;
  • il 43% oltre questo livello.

Anche qui vi sono poi diverse variabili che possono andare ad incidere sull’aliquota; infatti detrazioni e deduzioni possono abbassare la somma dovuta allo stato.

 

Come già accennato, la base imponibile IRPEF è differente a seconda della provenienza del reddito. Ad esempio, per i lavoratori dipendenti la base imponibile si calcola sul 100% del proprio reddito sottraendo a questo i contributi INPS e INAIL (e teniamo sempre a mente che poi ci sono le varie detrazioni); quando si parla di imprese, la base imponibile è l’utile dell’azienda.

IMU

L’IMU, che sta per Imposta Municipale Unica, è la tassa che si paga al proprio comune a seconda dei propri beni immobili. A pagarla sono tutti i proprietari di un immobile ma va specificato che sulla prima casa non si paga a meno che questa non rientri nelle categorie catastali A/1, A/2 e A/8, ovvero case signorili, ville e castelli.

 

La base imponibile per l’IMU corrisponde al valore della rendita dell’immobile, che viene indicato nella visura catastale, moltiplicato per il moltiplicatore IMU; quest’ultimo varia a seconda della categoria catastale.

 

Base imponibile per l’IVA

Nel caso dell’IVA, Imposta sul Valore Aggiunto, la base imponibile è direttamente calcolata nel momento in cui il venditore emette la fattura e coincide con il prezzo che il rivenditore ha deciso per un determinato prodotto. L’IVA non è un’aliquota fissa ma varia a seconda della tipologia merceologica. Sebbene vi sia un’IVA ordinaria, fissata al 22%, molti beni considerati di prima necessità hanno un’IVA del 4%; è ad esempio questo il caso di pane, pasta, acqua o olio d’oliva. Nel caso di servizi essenziali, come l’erogazione di energia elettrica o gas, l’Iva è fissata al 10%. Da qui capiamo come il rivenditore basa i suoi prezzi anche sulle tasse che dovrà pagare. Proprio su questo tema è in corso un acceso dibattito che riguarda gli assorbenti igienici che, nonostante siano un bene di prima necessità, hanno un’IVA del 22%, cosa che non permette ai rivenditori di abbassarne il prezzo.

 

Un piccolo riassunto

Dunque, abbiamo capito che la base imponibile è la base su cui lo stato calcola le tasse. Questa base non è fissa per tutti; abbiamo visto come varia a seconda del tipo di attività e a seconda del tributo a cui si riferisce. Abbiamo visto come in alcuni casi sia fissa e come in altri varia a seconda della provenienza del reddito e alla fascia di reddito. Insomma, si tratta di un argomento piuttosto complesso su cui speriamo di aver fatto un po’ di chiarezza. Ognuno di noi ha a che fare con la base imponibile almeno una volta all’anno, quando ogni cittadino italiano è chiamato a dichiarare i propri redditi per poter pagare le tasse.

 

Sebbene ci siano i commercialisti ad aiutarci in queste situazioni piuttosto complesse, è bene che ognuno di noi conosca almeno un po’ l’argomento, per capire come lo stato interviene sul nostro reddito ma anche per capire quali sono le possibili agevolazioni di cui possiamo usufruire. Non sono pochi quelli che, ad esempio, fanno confusione tra ISEE e dichiarazione dei redditi, due documenti che si riferiscono a cose molto diverse tra loro


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